Talent Shortage: i motivi della scarsità di talenti Ma quali sono i motivi dietro alla cronica mancanza di talenti sul mercato del lavoro? A causare il talent shortage sono in realtà diversi fattori, ed è proprio per il sommarsi di diversi elementi che questo fenomeno, così dannoso per le singole imprese come per l’intera economia, risulta di così difficile soluzione. L’innovazione tecnologica e i processi di digitalizzazione: tra le principali cause del talent shortage c’è certamente la digitalizzazione, e dunque il veloce processo di innovazione tecnologica che ha reso e rende rapidamente obsolete le competenze di milioni di lavoratori. In questo scenario, le imprese hanno la necessità di trovare professionisti in grado di sfruttare al meglio le nuove e più competitive tecnologie. Mancato aggiornamento del processo formativo: questo secondo motivo è strettamente legato al primo. Il sistema educativo fatica a tenere il passo con l’innovazione tecnologica, senza riuscire quindi a preparare gli studenti al mondo del lavoro e a presentare tecniche e conoscenze successivamente richieste sul mercato. Difficoltà di orientamento negli studi: non è da trascurare il fatto che, se da una parte il talent shortage è un fenomeno cronico, allo stesso tempo tantissimi neo-diplomati e neo-laureati faticano a trovare un’occupazione, dal momento che molte volte il percorso di studi viene scelto senza una buona valutazione delle esigenze e delle tendenze del mercato del lavoro. Ridotta mobilità geografica: un fattore meno impattante rispetto ai primi tre ma da non trascurare nel valutare i motivi della scarsità di talenti. Spesso aziende posizionate in zone decentrate o periferiche si scontrano con un numero ridotto o insufficiente di candidati qualificati per via della loro posizione geografica, tale da disincentivare le candidature. Fuga dei cervelli: trend contrario a quello visto sopra è quello della fuga dei cervelli, che comprende sia gli italiani che si trasferiscono all’estero in cerca di opportunità lavorative più soddisfacenti, sia laureati del Meridione che si trasferiscono a Settentrione. Anche per questo motivo molte aziende faticano a trovare talenti. Inverno demografico: non si tratta in realtà unicamente della mancanza di competenze, sapendo che il trend demografico degli ultimi anni vede un progressivo ridursi dei nuovi nati, e quindi dei giovani. Ne consegue quindi che non è facile compensare i pensionamenti con l’ingresso delle nuove leve. Disallineamento valoriale: infine, non può essere trascurato il frequente disallineamento tra i valori più importanti per i lavoratori e quelli centrali per i datori di lavoro. Qui rientrano i discorsi relativi alla flessibilità, al work-life balance, alle opportunità di crescita, alle retribuzioni, e via dicendo. Questi sono i principali motivi che rendono la scarsità di talenti un problema per moltissime aziende. Questo ostacolo, però, va superato quanto prima e nel modo più completo possibile, anche con l’aiuto un cacciatore di teste. Al di là della scarsità di talenti: le difficoltà di reperimento dovute all’employer branding Non abbiamo dubbi nell’affermare che il primo e principale modo per affrontare il talent shortage è affidarsi a degli head hunter capaci, in grado cioè di individuare i candidati ideali e di portarli ad accettare la proposta lavorativa. Ma ci sono anche altre attività che l’azienda può mettere in campo per superare più agevolmente le difficoltà di reperimento del personale, partendo da un’analisi delle problematiche “interne”: in alcuni casi, per esempio, il principale ostacolo all’inserimento di nuove risorse potrebbe essere rappresentato da un’immagine non eccellente in qualità di datore di lavoro. Diventa quindi fondamentale in questi casi migliorare la propria strategia di employer branding, così da essere visti dall’esterno come un luogo ideale in cui lavorare e fare carriera. In termini di talent attraction può inoltre essere utile coinvolgere anche i dipendenti, i quali possono diventare i principali e più importanti ambasciatori dell’azienda: può per esempio essere consigliabile invitare i dipendenti a condividere le loro esperienze lavorative positive all’interno dell’azienda, sostenendo e promuovendo la strategia di employer branding. Head Hunter e Talent Shortage: il ruolo del cacciatore di teste In che modo un head hunter può supportare l’azienda nel superare l’ostacolo del talent shortage? Dietro alla difficoltà di reperimento del personale, nella maggior parte dei casi, c’è come visto una carenza di candidati con le competenze ricercate dall’azienda. Il motivo è semplice: in un mercato con pochi professionisti qualificati o specializzati, i migliori talenti sono nella maggior parte dei casi già occupati. Ne deriva quindi che, nel momento in cui un’agenzia di ricerca del personale o un’azienda pubblicano un annuncio di lavoro, questo molto difficilmente verrà visto dai reali destinatari: questi saranno infatti in larghissima parte già inseriti in un contesto lavorativo e, non essendo alla ricerca attiva di un nuovo lavoro, non leggeranno alcun annuncio. Lo scenario cambia completamente quando, anziché affidarsi a una classica agenzia di recruiting, si chiede la collaborazione di una società di head hunting : i cacciatori di teste, a differenza dei recruiter, mettono infatti in campo la caccia diretta dei candidati. Mezzo centrale della talent acquisition qui non è più l’annuncio di lavoro, quanto invece il network creato e coltivato nel tempo dall’head hunter, il quale può così inserire nel processo di selezione del personale anche i cosiddetti candidati passivi: si parla di professionisti che presentano tutti i requisiti ricercati dall’azienda (in termini di hard skill, soft skill, obiettivi ed esperienze) e che, pur essendo già occupati, potrebbero essere interessati a una nuova opportunità lavorativa. La collaborazione con un head hunter può fare quindi la differenza, offrendo la possibilità di costruire un capitale umano di alta qualità, completo e soddisfacente, anche in anni caratterizzati da un talent shortage. Quali sono le posizioni difficili da coprire in Italia Per degli evidenti e incolmabili gap a livello di competenze tecniche, per un’esperienza troppo ridotta nel ruolo o nel settore, per la mancanza di soft skill giudicate fondamentali per quel ruolo: sono tanti i motivi per i quali un processo di selezione del personale può finire con un nulla di fatto, e tra questi c’è per l’appunto il talent shortage, composto dai fattori appena visti. Ma quali sono le posizioni più difficili da coprire nel nostro Paese al momento? Il già citato Bollettino del Sistema informativo Excelsior di giugno 2025 afferma che a risentire maggiormente del mismatch patologico del mercato del lavoro italiano sono le industrie metallurgiche e metallifere, per le quali il 63,3% dei profili ricercati risulta di difficile reperimento. Sono in grande difficoltà anche le imprese del comparto costruzioni (61,4%), le industrie tessili, abbigliamento e calzature (59,7%), le imprese del legno-mobile (57,1%) nonché le imprese della meccatronica (52,2%). Guardando invece ai profili, il Sistema informativo Excelsior individua come particolarmente difficili da individuare e reclutare i laureati in ingegneria, con difficoltà di reclutamento del 54,4%, nonché i commerciali e gli specialisti di scienze gestionali (45,1%). Sono poi difficili da trovare molte figure tecniche, con il talent shortage che si fa particolarmente pesante per i tecnici in campo ingegneristico (66,2%) per i tecnici della salute (66,1%) e per i tecnici della gestione dei processi produttivi (61,0%). Grandi difficoltà si incontrano anche per taluni operai specializzati, spaziando dagli addetti alla rifinitura delle costruzioni (75,3%) per arrivare agli operai specializzati nell’installazione/manutenzione di attrezzature elettriche/elettroniche (71,5%). Questi sono i numeri di giugno 2025, ma il trend è continuo nel tempo: da anni le imprese hanno grandi difficoltà nel reperire ingegneri elettronici, ingegneri dell’informazione, sviluppatori Java, specialisti di saldatura e via dicendo: in questi e in tanti altri casi la semplice pubblicazione di un annuncio di lavoro porta di frequente a processi di selezione che cadono nel vuoto, oppure a delle effettive rinunce a livello di competenze – e quindi di crescita – da parte delle aziende. Vuoi trovare i migliori professionisti, anche in un’epoca segnata dal talent shortage? Contatta i nostri head hunter: ti aiuteremo a costruire il migliore dei team, superando il talent shortage. J-18808-Ljbffr